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Autunno, la raccolta del Qi


 di Paolo Raccagni

Il grande “classico” della Medicina Tradizionale Cinese (MTC), NEI JING SU WEN, nei suoi consigli stagionali dice:
I Tre mesi dell’Autunno sono chiamati: sovrabbondare ed equilibrare. I soffi del Cielo si fanno incalzanti, i soffi della Terra mostrano la loro munificenza. Ci si corica presto, ci si alza presto. Si hanno i movimenti del gallo. Si esercita il volere quietamente e tranquillamente, per mitigare l’effetto repressivo dell’autunno, raccogliendo gli Spiriti e accumulando i soffi, assecondando il ricco equilibrio dei soffi dell’autunno, senza che il volere si spanda al di fuori, assecondando la purezza propria dei soffi del polmone. Ci si conforma ai soffi dell’autunno, via per il mantenimento del raccolto della vita. Andare controcorrente porterebbe danno al polmone... ”. (C. Larre - E. R. De La Vallée - “Huangdi Neijing Suwen - Le Domande Semplici dell'Imperatore Giallo” - Ed. Jaca Book)

Il movimento dell’Autunno è, come si legge nel NEI JING SU WEN, la raccolta dei prodotti e frutti dell’Estate, l’inizio della “tesaurizzazione” che porta lo Yang a rintanarsi, ad andare verso l’interno, l’Ovest. Nell’ambito dei Cinque Movimenti il Metallo (JIN ) caratterizza lo stesso movimento dell’Autunno, un moto che identifica il punto in cui l’espressione energetica dello Yang accentua il suo declino (SHAO YIN), il crepuscolo, il tramonto, che prosegue verso all’Inverno (TAI YIN). Il Metallo esprime il punto da cui l’energia si cristallizza per diventare materia. Il movimento del Metallo è verso il basso e verso l’esterno, è l’armatura, o lo scudo, che ci difende dagli attacchi esterni, la lama che fende, taglia e separa.
Nell’energetica Classica, a livello del corpo umano, il Polmone (FEI ) esprime la stessa energia dell’Autunno. Il Polmone (nella Medicina Tradizionale Cinese gli unici organi doppi sono i Reni) è il Maestro del QI, il Soffio Vitale (QI ), ma anche la sede della “vita istintiva”, animata dagli Spiriti PO (). Il suo scopo è raccogliere i Soffi e propagarli verso la periferia del corpo.

Tracce energetiche

di Paolo Raccagni
Sfogliando gli appunti raccolti durante uno stage di QI GONG con Georges Charles, mi sono soffermato su alcune considerazioni riguardo i meridiani e i punti di agopuntura che il Maestro ha fatto e che ritengo utile riproporre a chi c’era e a chi non c’era. Un punto di vista originale e che riporta la Medicina Cinese alle sue radici “tradizionali” di osservazione degli eventi in natura.

In natura, una traccia evidenzia il passaggio di un animale da un punto a un altro, di solito da una tana all’altra. Con l'ideogramma 穴 XUE la Medicina Tradizionale Cinese identifica i punti d’agopuntura, ma oltre quesa traduzione di punto in generale o punto vitale, lo stesso ideogramma è usato anche per grotta, cavità, tana, quindi possiamo dire che i punti (XUE) non sono altro che le tane del Soffio Vitale, l'energia, il QI 氣, e i meridiani dell’agopuntura ne sono le tracce. Più l’animale percorre questi sentieri più la traccia è visibile. Più il Soffio Vitale circola, più l’impronta energetica è visibile e presente. Meno l’energia circola, meno la traccia è visibile e finisce per ricoprirsi. I punti invece di essere liberi, permettendo all’energia di entrare e uscire, s’interrano e il QI si disperde. L’energia che non circola bene si offusca e si turba…

Questa nozione di traccia e di tana permette di concepire l’energia, i meridiani e i punti d’agopuntura non come una convenzione ma come una realtà naturale. È sufficiente far circolare il Soffio da un punto all’altro per verificarlo e per farlo basta agire secondo semplici regole. Agire è facile...

Il movimento deve essere semplice. Se l’energia non circola utilizzando un movimento semplice, non c’è alcuna ragione che circoli utilizzando un movimento complesso. I movimenti semplici sono salire/scendere, aprire/chiudere, andare/venire, arrotolare/srotolare. Tutto il resto è poesia. Allora se non abbiamo il tempo di trasformarci in poeti, meglio utilizzare movimenti semplici ed efficaci al fine di far circolare l’energia, all’inizio nei “sentieri”, in seguito negli organi e nei centri energetici.

UKE e TORI: La Terra e il Cielo nello Shiatsu

di Paolo Raccagni

 “Quando si parla di agopuntura si pensa subito a un ago e a un punto. Molti agopuntori si dimenticano che dietro a un ago c’è un Uomo e dietro al punto c’è un altro Uomo. Ancor più non sanno che dietro l’Uomo con l’ago c’è il Cielo e dietro l’Uomo che lo riceve c’è la Terra".
(Georges Charles)
Nella pratica dello Shiatsu, come in tutte le situazioni che coinvolgono due persone in una relazione, avviene una comunicazione. Se questa comunicazione non avvenisse, non sarebbe una relazione, non sarebbe Shiatsu. Potremmo parlare di uno scambio tra chi ha un bisogno e chi, professionalmente, può soddisfare il bisogno, ma questo potrebbe riguardare una qualsiasi relazione professionale tra cliente e prestatore d’opera. Nello Shiatsu avviene qualcosa di più!
Lo Shiatsu, per esprimersi, deve creare una comunicazione “intima” tra chi agisce (TORI) e chi riceve (UKE), le mani in questo caso “non sono solo uno strumento per premere, ma un simbolo del rapporto e comprensione”(1) che si instaura tra i due individui coinvolti nella pratica e che conduce al cambiamento, alla trasformazione profonda di uno stato.
Come avviene questa trasformazione e quali forze si mettano in gioco per compiere il cambiamento, va ricercato nel Pensiero Tradizionale Cinese, taoista, buddista e confuciano, che ha influenzato nei secoli anche quello giapponese.
Nella relazione, UKE e TORI, sin dal momento del primo contatto nella pratica dello Shiatsu, hanno due posizioni diverse: TORI è inginocchiato accanto a UKE il quale normalmente è sdraiato. TORI rappresenta un asse verticale. UKE, disteso, rappresenta un asse orizzontale. All’incrocio di questi due assi prenderà posto la pratica.TORI raffigura l’asse Nord-Sud, UKE quello Est-Ovest.

Simbolicamente questi due assi hanno a loro volta delle caratteristiche diverse. L’asse verticale si lega con l’aspetto energetico tendenzialmente più Yang e l’asse orizzontale con l’aspetto energetico tendenzialmente più Yin. Yin e Yang sono, nel Pensiero Cinese, l’espressione di due principi, contrapposti ma complementari, che pervadono il Tutto e sono la causa prima di ogni manifestazione tra cui l’Uomo. Non può esistere vita se non è permeata da queste due energie.

Quando lo Yin e lo Yang s’incontrano avviene la moltiplicazione delle cose” (YI JING).
L’asse verticale si lega al Cielo: il “vigore energetico del Cielo”, l’azione, il dinamismo, e l’equilibrio. Il Cielo (TIAN 天) è percepito attraverso i suoi soffi che si manifestano sulla Terra come le stagioni, l’alternarsi del giorno e della notte o i cambiamenti meteorologici, ma è anche l’origine della vita che prende forma sulla Terra. L’asse orizzontale si lega alla Terra: la “dolcezza malleabile della Terra”, l’accoglienza, la staticità, la stabilità. La Terra (DI 地) è la forza stabilizzatrice che riceve i soffi del Cielo dando ad essi la forma e differenziandoli in base alle loro particolarità. Nel momento in cui il Cielo e la Terra s’incontrano ha origine la moltiplicazione delle cose, i Diecimila Esseri (WAN WU) ovvero la totalità delle manifestazioni che l’incontro tra lo Yang e lo Yin produce.

La Via scorre nel vuoto mediano”.
L’asse Cielo-Terra è dunque l’asse fondamentale su cui si fonda la vita e sul quale prendono posto le Diecimila Manifestazioni. I Diecimila Esseri sono l’insieme di tutti gli esseri viventi, la moltitudine che occupa l’intervallo, il vuoto mediano, che esiste tra Cielo e Terra. Generati dal Cielo/Terra (TIAN DI) ne sono la manifestazione e l’Uomo (REN 人), divenuto in seguito il Re (WANG 王), ne è la massima espressione e gli è riservato un posto particolare. Egli è il Figlio del Cielo (così è chiamato l’Imperatore del Giappone), si pone tra il Cielo e la Terra ed è il mediatore tra il Cielo e la Terra e ne è consapevole. Questa su consapevolezza lo porta ad agire, a intervenire in risposta dell’influenza del Cielo/Terra.
Come uomini, nella relazione Shiatsu, TORI, l’Uomo verticale, agisce in funzione del Cielo, UKE, l’Uomo orizzontale, agisce in funzione della Terra.

QIAN e KUN sono le porte dello YI – la mutazione -” (YI JING).
Per meglio comprendere la trasformazione (HUA) che porta al cambiamento (BIAN), durante una pratica Shiatsu, occorre appoggiarsi alla simbologia dell’YI JING, il Libro delle Mutazioni o delle Trasformazioni. Testo essenziale (JING) della cultura cinese, è riuscito a giungere fino a noi grazie all’utilizzo divinatorio che lo caratterizza. È costituito da sessantaquattro immagini che prendono forma da un tratto spezzato (YIN) e da uno intero (YANG). Con la combinazione di questi due tratti, a gruppi di sei, si ottiene un universo d’immagini espressive, gli esagrammi, che assumono un certo significato all’interno di una determinata situazione.

L’armonia nasce nel vuoto dei soffi mediani” (DAO DE JING).
QIAN (il Creativo, il Cielo) formato da sei tratti interi e KUN (il Ricettivo, la Terra) formato da sei tratti spezzati, sono il primo e il secondo esagramma del YI JING e assumono nell’ambito dell’antico testo, rispettivamente l’aspetto Celeste (Yang) e l'aspetto Terrestre (Yin). Essi non sono soltanto i primi due esagrammi del YI JING, ma rappresentano i pilastri, le porte (MEN) per accedere al vuoto mediano, riempito dall’insieme degli altri 62 esagrammi. Gli esagrammi sono il mezzo da utilizzare per entrare nella simbologia del YI JING e attraverso di loro accedere alla descrizione della realtà. Sessantaquattro esagrammi, come dire 6+4 = 10. Nella simbologia numerica il Dieci (SHI 十) descrive l’Unità (ad un livello diverso da Uno) ma anche la Totalità, la totalità dei cambiamenti possibili (10.000), i molteplici percorsi delle trasformazioni. Il carattere cinese che lo identifica è formato proprio da due linee che si intersecano perpendicolarmente, due assi, uno verticale e uno orizzontale.

La Via produce l’Uno, l’Uno produce il Due, il Due produce il Tre, il Tre produce i Diecimila esseri. I Diecimila esseri si appoggiano allo Yin serrando nel loro petto lo Yang” (DAO DE JING).
In conclusione possiamo affermare che l’incontro tra l’asse verticale Nord-Sud, il Cielo, e l’asse orizzontale Est-Ovest, la Terra, personificati, nella pratica Shiatsu, da TORI e UKE, crea uno spazio mediano ove le Diecimila Trasformazioni possono ora esprimersi e diventare accessibili attraverso "l'intimità" dello Shiatsu.

(1) Mario Vatrini “Strategie di Shiatsu” – Casa Editrice Ambrosiana